Amedeo Guillet nasce nel 1907, a Piacenza. Di famiglia nobile piemontese e capuana di origine sabauda, era figlio del colonnello dei Reali Carabinieri (RR.CC.), e di Franca Gandolfo. Frequentò l'Accademia militare di Modena, da cui uscì con il grado di sottotenente di Cavalleria del Regio Esercito Italiano nel 1931. Per il servizio di prima nomina venne assegnato al reggimento "Cavalleggeri di Monferrato", dimostrando ben presto spiccate qualità militari e, soprattutto, di cavaliere. Si distinse per le sue innate capacità equestri e fu incluso tra i quattro cavalieri che avrebbero costituito la squadra italiana di equitazione per le Olimpiadi di Berlino del 1936. Quando scoppiò la seconda guerra mondiale si trovava in Africa, nelle colonie italiane, dove il vicerè, il Duca d’Aosta, gli aveva affidato il comando del Gruppo Bande Amhara a cavallo, un reparto indigeno formato da eritrei, etiopi e yemeniti a lui fedelissimi. La battaglia fece di lui una figura leggendaria, si dimostrò coraggioso e nella battaglia di Cherù lanciò una travolgente carica quasi da conquistare il quartier generale del nemico. L’azione ritardò di un giorno l’avanzata inglese permettendo alle forze italiane di riorganizzarsi. L’esercito italiano combatte anche nelle settimane successive contro gli inglesi, ma si ritrovarono estromessi perché senza adeguati equipaggiamenti e sprovvisti di rinforzi. Gli fu ordinato di ritardare l’avanzata delle truppe inglesi, e Amedeo Guillet non si arrese, combatté una sorta di guerra privata, decise cioè di combattere gli inglesi fino all’ultimo uomo, insieme ai suoi uomini armati di sole spade, pistole e bombe a mano, le truppe appiedate e le colonne blindate britanniche. Sebbene con numerose perdite, riuscirono nell’impresa. Riuscì a salvarsi e continuò la sua battaglia, anche quando il Gruppo Bande Amhara, ormai decimato, smise di combattere. Lasciò la divisa, e sopravvisse sotto mentite spoglie, fingendosi un arabo, grazie alla buona conoscenza della lingua del posto, e riuscì dopo mille peripezie e numerosi lavori di copertura a raggiungere lo Yemen, dove dapprima si improvvisò maniscalco e veterinario per poi diventare apprezzato consigliere dell’Imam regnante. Nel settembre 1943 riuscì a raggiungere l’Italia, da clandestino per battersi contro i tedeschi nell’ultimo anno e mezzo di guerra. Incontrò il re a Brindisi e sciolse il giuramento di fedeltà all’arma per dedicarsi alla carriera diplomatica, superando un regolare concorso. Nel 1950 divenne console al Cairo, poi console aggiunto in Egitto, per diventare nel 1954 incaricato d'Affari nello Yemen. Nel 1962 partì per Amman come Ambasciatore in Giordania e nel 1967 Guillet è Ambasciatore in Marocco. Nel 1971 fu inviato come Ambasciatore d'Italia in India. Nel 1975, concluse la sua carriera diplomatica. Il 4 novembre 2000 venne insignito dal presidente della Repubblica del titolo di Cavaliere di Gran Croce. Muore nel 2010, all’età di 103 anni nella sua seconda patria, l’Irlanda.
Antoine de Saint-Exupéry nasce
nel 1900, a Lione in Francia, in una famiglia aristocratica. Dopo la morte del
padre, avvenuta quando lui aveva solo 4 anni, nel 1909 si trasferisce con la
madre e i suoi fratelli a Le Mans, in un castello, dove trascorre un’infanzia
agiata e felice. Frequenta il collegio gesuita di Notre Dame de Sainte Crois, e
a causa della guerra è costretto a trasferirsi in diversi paesi al confine
francese, fino ad arrivare in Svizzera. Nel 1917 torna in Francia e si iscrive
prima al Liceo Bossuet e poi al Liceo Saint-Louis di Parigi. Nel 1921, parte
per il servizio militare, si arruola nel II reggimento di aviazione di
Strasburgo ed ottiene il brevetto come pilota, civile e militare. Nel 1926
pubblica il suo primo racconto, L’aviatore.
Sempre nel 1926 viene assunto come pilota di linea commerciale dalla Compagnia
Generale di Imprese Aeronautiche Latécoère. Per lavoro vive per circa un anno a
Capo Juby, nel Sahara, dove ha scritto il suo primo romanzo, Courrier Sud, al quale è seguito Vol de nuit. Nel 1930, lasciata
l'Africa, si trasferisce a Buenos Aires, come direttore dell'aereo postale
Argentina-Francia. Qui conosce Consuelo Suncín-Sandoval Zeceña de Gómez, che
sposa nel 1931. Nel 1932 rientra in Francia, la società aereo postale
attraversa una forte crisi finanziaria, e lui lascia il lavoro per dedicarsi alla
scrittura e al giornalismo. Nel 1939, dopo l'invasione della Francia nella
Seconda guerra mondiale, Antoine de Saint-Exupéry entra nell' aviazione
militare e compie diverse missioni di guerra, nonostante sia considerato inadatto
al volo a causa di una salute cagionevole. Entra in una squadra di ricognizione
aerea. Nel 1940 effettua una missione di ricognizione su Arras e da questa esperienza,
compone l'opera "Pilota di
guerra". A causa di un incidente, durante la seconda guerra mondiale,
si ferma per un periodo a New York e poi, nel 1942, si trasferisce nel Québec.
In America, nel 1943, viene pubblicata la sua opera più famosa, "Il Piccolo
Principe". Senza dubbio il suo libro più noto, una favola dedicata
all'amico Léon Werth, ma non all'amico adulto, bensì al bambino, una dedica
retroattiva, un testo per l'infanzia che perdura in ogni età. Al momento dello
sbarco degli alleati in Africa del Nord, chiede di essere arruolato
nell'aviazione americana e di poter tornare in Francia in volo. Tornato in
Europa, gli sono state affidate 5 missioni di ricognizione fra la Sardegna e la
Corsica e durante l'ultima ricognizione, il 31 luglio 1944, parte con l'obiettivo
di sorvolare la regione di Grenoble-Annecy, ma purtroppo non tornerà più: viene
dato per disperso e non se ne saprà più nulla.
Biografia di Carl Alanson Whitaker
Carl Alanson Whitaker nasce nel 1912 a Raymondville, in Texas. Era un medico psichiatra statunitense, pioniere NELLA branca della terapia di famiglia. Richard Simon, direttore di The Family Therapy Networker dice di lui in un’intervista: "Carl Whitaker è stata una delle generazioni fondatrici di terapeuti familiari che hanno infranto le regole delle ortodossie psicoterapeutiche del tempo, come quella per cui la terapia di una persona affetta da disturbi psichici deve essere focalizzata sul singolo paziente ed è totalmente separata dalla vita familiare", continua affermando che "La sua idea era che l'intera famiglia fosse il cliente." Il Dr. Whitaker, noto per il suo fascino e il suo modo carismatico, era una delle voci più potenti nel plasmare la pratica della terapia familiare mentre iniziava a svilupparsi negli anni '60. Spesso provocatorio nel suo insegnamento, ha detto a un intervistatore, "Ogni matrimonio è una battaglia tra due famiglie che lottano per riprodursi.”
Biografia di Claudio Belotti
Claudio Belotti nasce nel 1967,
è uno dei pionieri del Coaching in Italia e svolge da numerosi anni l’attività
di Executive Coach in alcune importanti aziende di moda, multinazionali della
GDO, gruppi assicurativi oltre a diverse
collaborazioni con Enti pubblici. È l’unico italiano dei quattro ‘Senior
Trainer’ al mondo scelti personalmente da Anthony Robbins come: docente alla
‘Anthony Robbins Leadership Academy’ e al ‘Leadership Programme’ negli USA,
Trainer alla ‘Robbins Mastery University’ e nei corsi tenuti nel mondo. La
‘Society of NLP’, fondata nel 1978 dai creatori della PNL Richard Bandler e
John Grinder, gli ha conferito il titolo di ‘Licensed Master Trainer of NLP for
Business’, il massimo livello di specializzazione, riservato a una decina di
persone nel mondo che hanno dimostrato una competenza straordinaria. Si è
inoltre specializzato in Linguistica direttamente con John Grinder (co-creatore
PNL) e in Coaching e Leadership con Robert Dilts. È certificato in Dinamiche a
Spirale direttamente da Chris Cowan, e ha avuto la possibilità di tenere dei
corsi presso l’università Bocconi di Milano. Ha una vasta esperienza
internazionale, negli ultimi 18 anni ha lavorato come Coach e Trainer con migliaia
di persone in 4 continenti. È specializzato nel guidare organizzazioni e
singoli individui a trovare la propria vision e mission e ad allinearsi con
esse. È docente di Allenamento Mentale per la Federazione Italiana Pallavolo e
ha affiancato professionisti dello sport nel raggiungimento di risultati
importanti. È un prolifico autore di audiolibri, spesso primo in classifica su
iTunes, per alcune pubblicazioni sul self-help e sull’organizzazione aziendale.
Tra le pubblicazioni con
Sperling, ci sono “La Vita come Tu la
vuoi”, “Prendi in mano la Tua felicità” e il testo di riferimento sulle Dinamiche a
Spirale, “the Spiral”.
Albert Einstein nasce nel 1879 a Ulm, in Germania, da una famiglia ebrea appartenente alla media borghesia. Il padre lavorava nell’officina elettromeccanica insieme al fratello ingegnere. La madre era una musicista, che si occupava anche delle faccende domestiche in casa. La famiglia, per Albert avrà un’influenza rilevante sul suo carattere e sul suo pensiero, dalla madre ereditò la sensibilità e la passione per la musica, sin da piccolo imparò a suonare il violino e all’età di 6 anni era in grado di suonare brani celebri di Mozart, Brahms Beethoven e Bach. Dal padre invece ereditò una visione positiva e ottimista delle cose, grazie alla quale riuscirà ad essere sempre distaccato dai problemi quotidiani, e cercherà attraverso l’immaginazione di scoprire il mondo. Nel 1881 nasce Maja, la sorella minore di Albert e la famiglia si trasferisce a Monaco, dove il piccolo Albert frequenta la scuola elementare senza dimostrare troppo interesse per lo studio e le discipline in generale. Nelle sue memorie racconterà, molti anni dopo, dell’insofferenza provata per il metodo educativo in tutti gli anni di studio, dalla scuola elementare al liceo. Nel 1894 la famiglia, per motivi economici, è costretta a lasciare Monaco e a trasferirsi in Italia, vicino a Pavia prima e a Milano poi. Il padre aprirà una nuova officina elettromeccanica in Italia con un socio italiano, intanto Albert non terminò gli studi liceali in Germania e arrivò in Italia, dove fu felice di conoscere la cultura italiana stimolante umana e artistica, come lui stesso la descrive. Nonostante le pressioni del padre che voleva che il figlio ritornasse in Germania per concludere gli studi, Albert decise di trasferirsi in Svizzera per provare ad entrare al politecnico di Zurigo. Purtroppo la prova non riuscì a superarla e sarà costretto a far rientro in Italia. Due anni dopo, aveva già dimostrato grandi doti nelle discipline scientifiche come geometria ed algebra, all’età di 16 anni ritornò in Svizzera per frequentare il Ginnasio nel cantone di Argovia, dove sperimentò liberamente avendo la possibilità di dare sfogo alle sue visioni e alle sue idee. Nel 1896 conseguì il diploma e riuscì ad accedere al Politecnico di Zurigo e dopo 4 anni conseguì la laurea in matematica e fisica e la nomina di professore specializzato. Il periodo in Svizzera sarà quello più prolifico, quello in cui svilupperà le teorie che in futuro lo renderanno uno scienziato di riferimento per la comunità scientifica mondiale. Nel 1903 si sposò con la compagna di studi universitari, Mileva Maric, dalla quale avrà tre figli. Si trasferirono a Berna e dopo un periodo in cui dava ripetizioni di matematica e fisica, venne assunto come funzionario presso l’ufficio brevetti della città nel 1902, e come egli racconterà in seguito è stato il periodo più felice della sua vita. Dal 1902 al 1905, grazie al suo ingegno riuscì a portare avanti il suo lavoro di funzionario e a scrivere alcuni articoli di fisica teorica, scrivendo la maggior parte di questi lavori nei ritagli di tempo e senza avere la possibilità di contatti con la letteratura scientifica e con altri fisici teorici. Einstein presentò uno di questi scritti all'Università di Zurigo per il conseguimento del dottorato, che ottenne nel 1905. Una promozione a funzionario di seconda classe, un rifiuto dal Politecnico di Berna per l’insegnamento, un viaggio in Serbia sono alcuni degli eventi che precedono la nomina, nel 1908 come libero docente di quella Università. Infine, l'anno successivo, Einstein ricevette un incarico di professore associato di fisica all'Università di Zurigo. Intraprese quindi la carriera universitaria che lo portò anche a Berlino e continuò con le sue pubblicazioni, è del 1916 la pubblicazione della prima tesi completa sulla relatività generale, dal titolo “I fondamenti della teoria della relatività generale”. L’allontanamento da Zurigo e la depressione della moglie fecero vacillare il precario equilibrio dei coniugi e Einstein chiese il divorzio, per poi risposarsi nel 1919 con la cugina Elsa, che seppe prendersi cura dei doveri domestici e di lui. Nel 1921 vinse il Nobel per la fisica e divenne una personalità nota, non solo nel mondo scientifico ma anche come personaggio. Complice il suo impegno nel sociale come ambasciatore di pace. Viveva negli anni caldi della Germania razzista e, oltre alle persecuzioni razziali da parte delle autorità, venne perseguitato anche dai suoi colleghi fisici e matematici di Berlino. Per questo motivo lasciò definitivamente la Germania nel 1933 e si trasferì in America dove insegnò presso l’università di Princeton, nel New Jersey. Nel 1936 morirà la sua seconda moglie, Elsa, non senza contrasti nella vita coniugale. Nel 1940 divenne cittadino americano. Proprio in questi anni collaborerà con i fisici, Enrico Fermi e Leo Szilard, scriverà una lettera a Roosevelt in cui chiederà al governo americano un finanziamento speciale per anticipare la Germania nazista, nella realizzazione di una bomba atomica. Cosa di cui si pentirà per il resto della sua vita, affermandosi un fervente pacifista. Dal 1945 si ritirò dall’insegnamento per dedicarsi a tempo pieno ai suoi studi e per perfezionare le teorie formulate nel corso degli anni. Morì nell’aprile del 1955, il corpo fu cremato e le ceneri disperse come da sua richiesta espressa nelle sue ultime volontà, per evitare che la sua tomba potesse diventare un luogo di culto. In realtà tutte le sue scoperte e le sue teorie hanno lasciato un’eredità destinata a cambiare il mondo, sono riconducibili a lui molte delle tecnologie utilizzate nel campo medico, astrofisico e tecnologico.
Biografia di Marie Kondo
Marie Kondo nasce nel 1985 a Tokyo, dall’ età di 5 anni si appassiona alla lettura di riviste di economia domestica, e ama pulire la casa e riordinare le stanze. Fin da piccola quindi si dimostra sensibile al mondo del riordino e della pulizia, questa continuo esercizio la porterà a tenere dei corsi nel suo paese d’origine, del "Metodo KonMari" da lei teorizzato in età adolescenziale. Il successo arriva a circa trent’anni, quando nel 2014 viene pubblicato in oltre quaranta paesi in tutto il mondo, il libro “Il magico potere del riordino” - Il metodo giapponese che trasforma i vostri spazi e la vostra vita (Vallardi Editore, Italia) i cui diritti sono stati venduti anche in Corea e negli Stati Uniti, e già distribuito in Giappone 3 anni prima.
Il testo è un vero e proprio manuale all'interno del quale racconta il metodo KonMari da lei ideato, che consiste nel riordinare al meglio i propri spazi abitativi, con lo scopo di migliorare la qualità della propria vita. La popolarità ottenuta grazie a questo suo metodo e gli oltre tre milioni di copie vendute del suo primo libro, le hanno permesso di essere annoverata tra le 100 personalità più influenti del 2015, secondo il Times.
Nel 2016 ha pubblicato il suo secondo libro “96 lezioni di felicità”, in Italia uscito sempre per la Antonio Vallardi Editore, dove l’autrice Marie Kondo approfondisce le tematiche già affrontate nel primo volume.
Attualmente vive a Tokyo con il marito e la figlia.
Max Lüscher nasce nel 1923 a Basilea, fin da ragazzo si appassiona al mondo della psicanalisi e a soli 14 anni inizia a studiare le opere di Sigmund Freud. A sedici anni inizia a sviluppare un metodo per definire la condizione psichica di una persona. Fin da subito, pur rifacendosi a lavori precedenti nel campo della psicologia sperimentale, della psicofisica e della psicologia delle espressioni, usa concetti e categorie logiche e psichiche del tutto originali, superando il semplice nesso funzionale del colore. A 18 anni, approfondendo un test di un suo connazionale, elabora un metodo per valutare la logica del pensiero attraverso l’uso dei colori. Riconosce che la percezione sensoriale dei colori è obiettiva e universale, ma la simpatia verso i colori è soggettiva, e perciò la condizione soggettiva e psicosomatica può essere valutata obiettivamente con un test cromatico. Inizia da subito a testare ed applicare la diagnostica dei colori su pazienti e sul personale degli istituti di psichiatria nonché su studenti universitari. Visti i risultati ed affascinato dalla tecnica dei colori, il direttore della Ciba mette a disposizione di Lüscher i propri laboratori in modo da poter trovare i migliori colori per il test usato nella diagnostica. In 5 anni Lüscher selezion, tra circa 4.500 tonalità, i colori che corrispondono esattamente al suo sistema psicologico. In questi anni si accorge che la diagnostica dei colori non soltanto è più semplice e veloce, ma permette di ottenere risultati più differenziati e sostanziali rispetto ai test utilizzati fino ad allora. Per anni ricerca colori psicologicamente funzionali e sperimenta materiali e pigmenti diversi. Ma i colori di per sé non lo avrebbero mai condotto su questa strada se non fosse stato per i suoi studi di filosofia e psicologia all'Università di Basilea. All'epoca in cattedra siede il filosofo svizzero Paul Häberlin. Il periodo dell'università è determinante nella sua formazione e lo porta ad andare oltre la semplice psicologia dei colori e delle espressioni per ancorare il suo test a uno specifico sistema antropologico. Testa i risultati ottenuti in una serie di studi su pazienti delle cliniche psichiatriche di Basilea, e presenta i primi risultati nel 1947, all’età di 23 anni, al Congresso mondiale di psicologia di Losanna. Con la sua diagnostica dei colori desta grande scalpore nel mondo scientifico. Due anni dopo in sede di laurea (1949), i professori di psichiatria, psicologia e filosofia valutano l’opera psicologica della diagnostica dei colori, dichiarando nell’encomio che sarebbe entrata a far parte della storia della psicologia. Diventato professore universitario, intrattiene rapporti di consulenza pluriennali con la più grande agenzia pubblicitaria del mondo e con le maggiori industrie tedesche, che gli permettono di testare la diagnostica dei colori su larga scala e secondo punti di vista diversi, demografici e culturali, ottenendo ovunque una conferma universale delle sue tesi. Incurante dello scetticismo espresso dai suoi contemporanei Max Lüscher prosegue con convinzione il suo programma di ricerca. Dopo il dottorato lavora per 3 anni all'Istituto di Antropologia della Fondazione Lucerna, avendo la possibilità di sviluppare ulteriormente il suo modello antropologico. Nel 1954, appena 5 anni dopo il dottorato, presenta il suo modello antropologico nell'ambito dell'esame di abilitazione alla libera docenza in «Philosophische Anthropologie, Psychologie und Kultur» (Antropologia, psicologia e cultura filosofica) sotto Karl Jaspers, il successore di Paul Häberlin all'Università di Basilea. Questo ha fatto sì che venisse subito dopo chiamato ad Amsterdam. Sono seguiti altri incarichi di insegnamento in diverse università (ad esempio Harvard, Yale, Melbourne, Roma, Graz e Santiago del Cile). Dal 1978 al 1990 insegna psicologia dei colori e delle forme alla Staatlichen Hochschule für Gestaltung di Linz. Conferma la tesi così lapidariamente formulata da Piguet verso la fine della sua fase produttiva con il «sistema periodico delle emozioni». Max Lüscher ha sempre a cuore la comprensione e la diffusione del suo modello antropologico e l'utilizzo del colore come tramite psicologico delle emozioni delle persone. Per raggiungere questo obiettivo continua fino in età avanzata ad essere molto attivo nel campo delle pubblicazioni; oltre ai tanti articoli di psicologia, pubblica numerosi libri rimasti a lungo nelle classifiche dei best-seller. Oltre a «Der Lüscher-Farbtest» (Il test dei colori di Lüscher) e «Der Lüscher-Würfel» (Il cubo di Lüscher), tradotti in oltre 40 lingue, pubblica anche «Signale der Persönlichkeit» (Segnali della personalità), «Der 4-Farben-Mensch» (La persona a 4 colori), «Farben der Liebe» (Il test dell'amore con i colori di Lüscher) e la sua opera fondamentale «Das Harmoniegesetz in uns» (La legge dell'armonia in noi), che esamina il test dei colori da vari punti di vista, da quello prettamente teorico a quello delle sue numerose applicazioni pratiche. Un oratore dotato di carisma e autenticità. Viene invitato a conferenze, programmi televisivi, talk-show e interviste radiofoniche e, fino a poco prima della sua scomparsa, allo psicologo svizzero padre della «Teoria dei colori» vengono richiesti pareri su ciò che riguarda: colore, emozioni, stile di vita e autocontrollo consapevole. La sua instancabile opera di bibliofilo e l'ulteriore diffusione del suo metodo psico-diagnostico, tuttora attuale, vengono proseguiti dalla Fondazione Max Lüscher e dalla Lüscher-Color-Diagnostik SA. Max Lüscher muore a Lucerna il 2 febbraio 2017 all’età di 93 anni. Fino all'ultimo la sua vita è stata dedicata alla ricerca. Con instancabile dedizione ha analizzato il nesso tra la vita interiore e il suo rapporto con la realtà oggettiva e con l'espressione soggettiva che da essa prende forma in tutti i settori della vita. Ha sviluppato un modello di pensiero che si articola in sei categorie (direttivo, ricettivo, costante, variabile, integrativo, separativo) con le quali possono essere descritte le emozioni e motivazioni e il comportamento da esse risultante. Occasionalmente il suo modo spiccio e diretto, ma sempre votato alla verità, poteva risultare spiazzante. Ma il suo senso dell'umorismo e la sua lotta per un'umanità autentica costituivano al tempo stesso un'occasione di crescita interiore. Una vita votata alla ricerca, gli aveva dato una profonda conoscenza del sistema di regolazione psichica; la sua morte lascia un grande vuoto personale, ma il suo modello di pensiero categoriale fornisce a tutti coloro che vogliono seguirlo un metodo per colmare questo vuoto.
Biografia di Maxwell Maltz
Maxwell Malzt nasce nel 1889 a New York e si laurea in
medicina con un dottorato in medicina presso il Collegio dei medici e dei chirurghi della Columbia University nel 1919. Durante
la sua carriera di chirurgo plastico si accorge che una parte delle persone che
vanno da lui per migliorare il proprio aspetto fisico, attraverso il bisturi,
in realtà ad operazione avvenuta, non si vedono più belli allo specchio.
Incomincia quindi, dopo anni di esperienza sul campo, a sviluppare l’idea di
spostare il fulcro del problema dal trattamento delle "cicatrici
esterne" alle "cicatrici interne" dopo aver osservato che
l'infelicità e le insicurezze di tanti pazienti non erano curate, come avevano
creduto quando avrebbe dato loro le nuove facce perfette, che desideravano. Il
dottor Maltz, nel 1950, ha scritto di questa scoperta nel suo libro innovativo
"New Faces, New Futures",
suggerendo che molte persone "si vedono" inesatte, e le loro
percezioni distorte derivano da credenze spesso errate della loro parte
inconscia. Dopo un decennio di consulenza a centinaia di pazienti, una vasta
ricerca sul campo, attraverso la pratica dell'ipnosi e testando le sue
"tecniche di condizionamento del successo" su di un venditore, ha
pubblicato i suoi risultati nel 1960, nell'originale libro “Psico-Cybernetica”. Diventato fin da
subito un bestseller, con oltre 30 milioni di copie vendute, il libro ha reso
il dottor Maltz uno dei più diffusi autori motivazionali e di self-help,
durante gli anni '60 e gli inizi degli anni '70. “Psico-Cybernetica”
viene pubblicato quando lui ha 61 anni, al culmine di una carriera già
variegata, eclettica ed eccezionalmente riuscita. Il libro introduce il
concetto che una persona deve avere una visione positiva di se stesso prima di
darsi degli obiettivi, perché in assenza di una propria immagine di sè la
persona finirà sempre negli stessi schemi comportamentali e avrà sempre la
stessa visione negativa, scrive: “…Se la
propria immagine di sé è malsana o difettosa, tutti i suoi sforzi finiranno nel
fallimento….“. Maxwell Maltz, è stato uno degli autori più importanti e
rinomati nel campo della psicologia negli ultimi cinquant'anni. I suoi libri
includono Creative Living for Today, “Il potere magico della psicologia
dell'autoimmagine”, “Cinque minuti alla felicità", "Vivere e essere liberi attraverso la
psico-cibernetica" e tre romanzi, nonché la sua autobiografia, “Doctor Pygmalion: L'autobiografia di un
chirurgo plastico (1953)”, che è stato intitolato “Doctor Psycho-Cybernetics” dopo la pubblicazione del libro 'Psico-Cybernetica”. Maltz ha anche
scritto una narrativa, tra cui un gioco chiamato Scarabbeo Scarabeo (1946) [8]
e un romanzo The Time is Now (1975).
I principi del Dr. Maxwell Maltz di
Psycho-Cybernetics hanno ispirato e migliorato la vita di oltre 30 milioni di
persone in tutto il mondo. Il dottor Maltz ha prodotto un programma self- help,
in grado di sostituire ad un'immagine negativa di sé una immagine positiva, con
affermazioni positive di se stesso.
Biografia di Randy Pausch
Randy Pausch nasce nel 1960, a Baltimora. Si laurea in informatica presso l’università di Brown, consegue il suo Dottorato in Scienze Informatiche alla Carnegie Mellon University in Pennsylvania, dove poi insegnerà in un corso da lui ideato, denominato Building Virtual Worlds. L’insegnamento è la sua principale attività, insegna per oltre dieci anni infatti, al Dipartimento di Informatica della University of Virginia's School of Engineering and Applied Science. Nel 1997 diventa consulente per alcune importanti società private, come Walt Disney, Electronic Arts e Google. Pausch è autore di alcuni libri e numerosi articoli su riviste di settore, ed è il fondatore del progetto software Alice, che non riuscirà a portare a termine vista la prematura scomparsa. Pausch per la sua carriera di docente universitario, ha ricevuto nel 2007 due premi dall' Association for Computing Machinery, come riconoscimento per i suoi successi nell'insegnamento dell'informatica. Il 19 settembre 2006, gli è stato diagnosticato un cancro al pancreas metastatizzato. Sottoposto a intervento chirurgico è rimasto attivo fino alla fine del 2007. Pausch ha tenuto la sua ultima lezione pubblica, nota come "Last Lecture intitolata "Realizzate i vostri sogni d'infanzia", presso la Carnegie Mellon University il 18 settembre del 2007, davanti ad una platea di oltre 400 persone tra colleghi e studenti. Una lunga standing ovation alla quale Pausch si è rivolto con la sua consueta ironia "Fatemeli guadagnare" (questi applausi), e qualcuno tra la folla gli ha risposto urlando "L'hai già fatto!". Durante la lezione, Pausch è stato ottimista e divertente, alternando battute ironiche a prospettive su informatica ed ingegneria e dimostrando efficacemente come mantenere collaborazioni multidisciplinari, lavorare in gruppo ed interagire con altre persone, offrire ispirate lezioni di vita ed essere brillanti nelle esposizioni.
Muore in Virginia, all'alba del 25 luglio 2008, lasciando il suo testamento intellettuale ai figli.... proprio con il video de “Last Lecture” e l'omonimo libro.
Biografia di Richard Bandler
Richard Bandler nasce
nel 1950 a Jersey City, in America. È un matematico, che duranti
gli anni universitari conosce e lavora alla trascrizione di alcuni seminari di
terapie e sedute terapeutiche. A Cruz Bandler, continua a imparare e a
sperimentare sul campo della terapia e della psicologia. Conosce John Grinder, docente
universitario e appassionato di linguistica. I due cominciano a lavorare
insieme sulle prime intuizioni di quella che sarebbe poi diventata la Programmazione
neuro linguistica. Nello stesso periodo Bandler e Grinder conoscono
l’antropologo Gregory Bateson e attraverso di lui si mettono in contatto con uno
dei più autorevoli terapeuti del periodo, Milton Erickson. I due modellano a lungo il lavoro di Erickson
e proprio questo esercizio continuo fa nascere alcuni dei primi schemi della
PNL dando loro la possibilità di sviluppare la PNL come disciplina. Bandler insieme
a Grinder sono gli autori di numerosi libri, La Struttura della Magia I e La
struttura della Magia II (1976),
Patterns of the Hypnotic Techniques of Milton H. Erickson (1977) e Changing With Families (1976) insieme a
Virginia Satir. Oltre all’importante lavoro di scrittura Bandler e Grinder si sono
impegnati moltissimo nello sviluppo della loro disciplina, modellando numerose
persone e sperimentando attraverso gruppi di studio tra i contatti. Ma questa
fruttuosa collaborazione, durata 8 anni, all’inizio degli anni ’80, si
interrompe: Grinder decide di abbandonare il mondo dei seminari e dei corsi,
per dedicarsi allo sviluppo della PNL Nuovo Codice. Grinder invece sviluppa e
approfondisce due nuovi progetti, chiamati rispettivamente Design Human
Engineering, e Neuro Hypnotic- Repatterning, tecniche che si fondano su un
forte intervento da parte del coach e su profondi stati di alterazione di
coscienza da parte del paziente.
Nel 1996 Bandler prova a rivendicare
la paternità sulla Programmazione Neuro Linguistica, ma nel 2000, prima che il
tribunale si pronunciasse in maniera definitiva, Bandler e Grinder firmano un accordo
in cui entrambi si riconoscono co-creatori e co-fondatori della PNL.
Sono molteplici le attività
portate avanti da Bandler, nel corso della sua vita è matematico, insegnante, saggista,
linguista e life coach, ma soprattutto è uno dei padri della programmazione neuro
linguistica, un metodo di comunicazione che mette in relazione i processi
neurologici, il linguaggio e gli schemi comportamentali
appresi con l'esperienza, il tutto finalizzato e organizzato per
raggiungere specifici obiettivi nella vita.
Steve Jobs nasce nel 1955, a San Francisco, in America. I suoi genitori biologici decidono di darlo in adozione per garantire un futuro solido e di studio. I genitori adottivi si impegnarono per farlo iscrivere al college di Stanford, ma dopo i primi sei mesi di frequentazione dei corsi, Steve Jobs decise di abbandonare la carriera universitaria perché non interessante. Si limitò a seguire il corso di calligrafia dell’università senza esserne iscritto, corso che si rivelò interessante e utile solo dieci anni dopo. Nel frattempo viveva una situazione economica precaria e fatta di stenti, chiedeva spesso aiuto agli amici e si ingegnava per trovare soluzioni alternative di guadagno, come lui stesso racconta: “Guadagnavo soldi riportando al venditore le bottiglie di Coca-cola vuote per avere i cinque centesimi di deposito e poter comprare da mangiare.” Nel 1975 insieme all’amico Steve Wozniak fondano, nel garage di casa dei genitori di Steve Jobs, la società Apple Computer che in pochi anni diventerà una delle principali aziende tecnologiche al mondo, con un fatturato da oltre 4 miliardi di dollari e 4000 dipendenti. Nel 1985 però, circa dopo un decennio dalla sua fondazione, Apple computer licenzia Steve Jobs. La causa scatenante il diverbio tra Steve e Sculley, all’ora amministratore delegato dell’azienda, voluto dai fondatori perché credevano che aveva capacità di gestione e buone doti di management. Il mercato in quel momento preferiva al Macintosh, i competitor Commodore Amiga e l'Atari ST, e gli incassi diminuivano notevolmente, ciascuno attribuiva all'altro la responsabilità del mancato successo. Sculley pose il consiglio d'amministrazione di fronte all'alternativa “o me o lui”. Il consiglio si schierò dalla sua parte e Steve Jobs venne licenziato. Per i 5 anni successivi Jobs alterna periodi di crisi nera, a momenti di massima creatività, e inoltre conosce quella che sarebbe diventata sua moglie. Fondò una nuova società, la NeXT Computer, e poi un’altra la Pixar. Nel 1996 la Apple Computer era in crisi e l'azienda aveva necessità di cambiare e offrire qualcosa di nuovo sul mercato. Dopo una serie di tentativi finiti male, la Apple computer contattò Steve Jobs, il quale in cambio chiese che la Apple acquisisse la NeXT (in grave crisi in quel momento) e l'affare andò in porto. Il NeXTSTEP divenne la base del sistema operativo, oggi noto con il nome di MacOS. Un anno dopo, in seguito a risultati non troppo soddisfacenti, l'amministratore delegato di Apple venne allontanato e Jobs assunse nuovamente la carica di CEO ad interim. Da qui inizierà per Stev Jobs l’ascesa verso il successo mondiale, negoziò un accordo epocale col rivale storico Microsoft perché continuasse lo sviluppo del sistema operativo della Apple degli applicativi Microsoft Word ed Excel. Impose una rivoluzione aziendale decidendo di focalizzare l’attenzione e il lavoro su 4 progetti nuovi di prodotto: iMac, un fortunatissimo modello di personal computer, l’iPod - un lettore digitale di musica avanzato con il quale decise di lanciarsi nel settore della musica digitale, l’Ibook e il MacBook. Nel 2003 scopre di essere malato di cancro al pancreas e inizia la sua battaglia contro il male del secolo, dal quale dopo un periodo di cure, sembra aver sconfitto e torna a lavoro. Nel 2007 Apple mise in commercio un nuovo prodotto, l'iPhone e con l'introduzione di tale prodotto, Steve Jobs pose le basi per l'ingresso di Apple nel settore della telefonia mobile. Nel 2010 Jobs presentò il primo tablet computer targato Apple: l'iPad, raccogliendo il successo dell'iPhone, introducendo l'iBook Store e proponendo di fatto l'iPad come gestore e visualizzatore di libri e contenuti cartacei. Con la guida di Jobs, la Apple ha continuato a produrre e commercializzare Mac OS X, Mac, iPod, iPhone e iPad, prodotti che portarono l'azienda a divenire un punto di riferimento nel campo dell'elettronica di consumo. È il 2011 l’anno in cui invece comunica che per motivi di salute è costretto a rinunciare all’incarico di Amministratore delegato di Apple e nomina il suo successore, Tim Cook. Morirà il 5 ottobre 2011 a Palo Alto, in California.